lunedì 23 luglio 2012

Peña Nieto non è il nostro presidente!



Migliaia di messican* hanno manifestato nel fine settimana a Città del Messico contro la vittoria del candidato del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI), Enrique Pena Nieto, accusato di compravendita dei voti.
La manifestazione non era stata organizzata da nessun partito politico, ma raccoglieva trasversalmente elettori di tutti i partiti dell’opposizione e i giovani del movimento studentesco YoSoy132, fortemente critico verso il neo eletto Presidente.


Cose che bisogna sapere di Enrique Peña Nieto
Enrique Peña Nieto (e i suoi tre fratelli) fu educato secondo i canoni del più tradizionale cattolicesimo.
Trasferitasi la famiglia nella capitale messicana, Enrique partecipava la sera al ristretto gruppo “Famiglia educata nella fede” e nella quale ricevette la catechesi. Anni dopo, rimasto vedovo ( in circostanze sospette) della prima moglie Mónica Pretelini, avrebbe fatto pressione (riuscendoci) sul Vaticano, affinché annullasse il precedente matrimonio della sua seconda moglie, l’attrice di telenovelas,Angélica Rivera.
La proverbiale ignoranza di Peña Nieto
L’attuale presidente del Messico è autore di un libro e lettore dubbio di tre. Alla domanda di un giornalista su quale fossero i suoi tre libri preferiti, l’allora candidato del PRI, prima sudò (“come se avesse ricevuto un gancio al fegato”) poi, menzionò l’autore di un libro confondendolo con un altro, poi altri duelibri dei quali, però i non ricordava il titolo.
Sospetto femminicida
Il suo primo matrimonio con Monica Pretelini,madre dei suoi tre figli è passato tra le infedeltà di Nieto.Dopo una forte depressione, arriva improvvisamente la morte, nel 2007, in circostanze tali da generare sospetti e insinuazioni sulla (presunta) responsabilità di Peña Nieto. Quel che è certo è che mentre era sposato con Monica intrecciava altre due relazioni, dalle quali nascono altri due figli, uno di essi morto di cancro ad un anno di vita. Mentre la madre dell’altro figlio ha accusato l’attuale presidente di non adempiere alle sue responsabilità di padre.
Responsabile delle atrocità ad San Salvador Atenco
Nel 2006, per sedare una prostesta degli abitanti di quella città, ordina l’ingresso della forza pubblica. Dagli scontri rimangono vittime due giovani. In quei gioirni di terrore, la polizia abusa e violenta le donne, procede all’arresto e tortura di cittadini ed attivisti alcuni minorenni. Preleva dalle loro case gli abitanti senza un mandato, saccheggia e ruba.
La Corte Suprema indagherà e dichiarerà che ad Atenco vi fu violazione dei diriti umani. Ma nonostante la dichiarata responsabilità dell’ordine dato, Nieto non ha affrontato nessuna conseguenza politica. Vicecersa il leader del del Frente de Pueblos, Ignacio del Valle, è stato condannato a 60 anni di prigiona che sta ancora scontando.
Il Femminicidio
Le morti di Città del Messico (dove Nieto era governatore) sono molte, ma molte di più di quelle di Ciudad Juárez.
Queste le cifre: nello Stato del Messico, il Ministero della Sanità ha registrato la morte per aggressione di 2mila 673 donne tra il 2000 e il 2009. Mentre a Juárez e in tutto lo stato di Chihuahua, nello stesso periodo si sono registrate 843 femminicidi.
Nei 107 dei 125 comuni, secondo le statistiche ufficiali e federali la cifra dei femminicidi, durante l’ultimo decennio è la più alta a livello nazionale, che è 2,4 donne per 100.000 donne residenti nel paese. E una dozzina di comuni di Città del Messico hanno un tasso superiore a quello di Juárez, che è di 6,4 femminicidi.


(sintesi tratta da Otramerica, testo tradotto da liadiperi)


Le Arrabbiate hanno espresso ed esprimono il loro appoggio alla rivolta messicana.



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